I diritti calpestati dei medici e dirigenti sanitari

Ogni anno oltre 10 milioni di ore di straordinario “regalate” alle aziende, mentre sono 5 milioni le giornate di ferie arretrate per medici e dirigenti sanitari

Complice la pandemia e la cronica carenza di personale, i diritti dei medici e dirigenti sanitari vengono sempre meno rispettati e nel 64,2% dei casi le ore in eccedenza non vengono neppure pagate.
I risultati del sondaggio evidenziano e confermano le criticità dell’organizzazione del lavoro all’interno delle Aziende sanitarie legate prevalentemente alla carenza di organico denunciata dall’Anaao Assomed da almeno un decennio. Le condizioni in cui operano medici e dirigenti sanitari peggiorano rapidamente, basti pensare che nell’arco di un solo anno la percentuale di colleghi con il maggior numero di ore di straordinario è passata dal 20% del 2019 al 30% del 2020. Questo quadro rende assai poco appetibile il mercato del lavoro italiano e spinge soprattutto i giovani medici a cercare miglior fortuna all’estero.

Cosa fare?
L’Anaao Assomed chiede a Governo e Istituzioni l’impegno concreto per garantire alla sanità pubblica la forza lavoro di cui ha bisogno e per scongiurare il rischio di un’altra pericolosa epidemia: la fuga dagli ospedali.
Gli strumenti ci sono:
– il contratto di lavoro dei medici e dirigenti sanitari per costruire le regole condivise e i confini dell’organizzazione del lavoro;
– assunzioni stabili, rimuovendo il limite al tetto di spesa per il personale del Ssn (-1,4% rispetto a quello del 2004) e i limiti della legge Madia per la stabilizzazione dei precari e la formazione dei fondi per la retribuzione accessoria;
– interventi economici per eliminare o almeno ridurre il differenziale dello stipendio tra i medici e dirigenti sanitari italiani ed europei che oggi arriva a 40 mila euro.

Vedi i risultati completi del sondaggio.
Grazie a Costantino Troise, Pierino Di Silverio, Umberto Anceschi, Vincenzo Cosentini, Silvia Porreca, Gemma Filice, Matteo d’Arienzo.

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