Rapporto su “Lo stato di salute dei Pronto soccorso italiani”

Come è noto i servizi dedicati all’Emergenza/Urgenza rappresentano per la struttura ospedaliera un biglietto di presentazione.

Lo studio su “Lo stato di salute dei Pronto soccorso italiani”, svolto tra maggio e novembre 2015 da parte di Cittadinanzattiva, referenti SIMEU, pazienti e familiari è stato esteso a tutto il territorio nazionale e ha inteso fotografare la situazione dei Pronto: una griglia di osservazione civica elaborata da TDM, l’altra tecnica predisposta da SIMEU, incentrato sull’organizzazione dei Dipartimenti di emergenza-urgenza, sulla presenza di servizi e di procedure formalizzate che mettano il cittadino al centro del sistema per una sempre più efficace umanizzazione delle cure.

Ne emerge, fra l’altro, che la maggior parte dei cittadini si rivolgono alle strutture di emergenza urgenza perché “ritengono il loro caso grave” (34% dei casi) o perché si “fidano solo dell’ospedale” (23%). Nonostante l’organizzazione:

  • non ancora standardizzata sul territorio nazionale
  • criticità sui tempi di attesa
  • spazi ridotti
  • dotazioni scarse
  • sovraffollamento
  • insufficiente attenzione al dolore
  • insufficiente comunicazione con i pazienti
  • scarsa o nulla conoscenza dei posti letto disponibili.

In particolare l’arrivo in PS avviene nel 26% perché inviati in PS dal MMG, il 3% dalla Guardia Medica, il 6% perché il MMG è fuori dalla sua fascia di reperibilità, il 3% perchè non è riuscito a contattare la Guardia Medica.

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